giovedì 25 febbraio 2016

Indigestione di biodigestori nocivi e inquinanti

Di Gualtiero Alunni
Ci vogliono far fare indigestione di centrali nocive ed inquinanti.  
Come per Rocca Cencia (VI Municipio di Roma), dove vogliono costruire un biodigestore per il trattamento di oltre 400.000 tonnellate di rifiuti l’anno, quatti, quatti e senza informare i cittadini, il Comune di Roma e il Dipartimento, con la convocazione della Conferenza dei Servizi, volevano approvare il progetto di un’altro biodigestore al km 21 della Via Laurentina, vicino alla “Zolforata”, per sversare 240mila tonnellate annue di rifiuti organici della Capitale.
Per capire dove vogliono istallarlo, riporto un estratto di un art di Marco Antonini (naturalista): ”Uno dei geositi più interessanti del Lazio che insiste all’interno della riserva di Decima-Malafede. Si tratta di un’area caratterizzata da fenomeni naturali legati alla presenza di zolfo, di emissioni gassose e di acque fortemente mineralizzate, che danno luogo ad un paesaggio assolutamente unico. La presenza di un grande lago dalle acque colorate dai solfobatteri, di altri laghetti più piccoli caratterizzati da emissioni gassose che danno luogo a piccoli geyser, le pareti colorate dai minerali, rendono l’area affascinante dal punto di vista paesaggistico. L’area è anche molto significativa dal punto di vista floristico a causa della presenza di una particolare specie, l’Agrostis canina subsp Montelucci, una pianta endemica del territorio Italiano, che qui forma estese praterie, abitate anche da una avifauna tipica delle steppe, con specie rare. La Zolforata è molto importante anche dal punto di vista storico-archeologico, in quanto citata nell’Eneide come sede di un antichissimo culto legato al dio Fauno, venerato in una grotta, tuttora esistente, dove gli antichi pastori del Lazio arcaico si recavano a fare offerte ed avere visioni. Analizzando gli elaborati progettuali, si evince che l’area dove verrà realizzato l’impianto ricade parzialmente all’interno dei confini della riserva, interessando sia una parte del grande lago, sia la zona dei laghetti dei geyser e sia le spallette boscate che li sovrastano.
Che cos’è un biodigestore? Si tratta di una grande vasca nella quale vengono lasciati marcire scarti alimentari utilizzando dei “batteri digestivi” appositamente immessi per accelerare il processo. Da questo processo si ottiene il metano, che viene poi successivamente bruciato per produrre energia termica o elettrica.
Gli effetti negativi:
1) non è un dispositivo ad impatto zero, perché i miasmi e i gas nocivi si andrebbero ad aggiungere alla puzza già prodotta dal Trattamento Meccanico Biologico (TBM);
2) provoca l’aumento dell’inquinamento acustico, sia per il continuo andirivieni dei camion che trasportano i rifiuti, sia per quanto riguarda la sua apparecchiatura;
3) danneggia la salute, dato l’aumento di patologie in corrispondenza di tali strutture, come i tumori, le malattie tiroidee e le allergie infantili.
4) altera e distrugge il nostro Ecosistema per la presenza di prodotti di scarto come l’ammoniaca;
5) la contaminazione delle falde acquifere, provocherebbe un irrimediabile disastro ambientale.
Per fare un esempio,  non dobbiamo andare molto indietro con il tempo. Difatti, il 10 febbraio 2016 si è verificato un grave incidente nella centrale turbogas di Aprilia, nella quale un incendio ha provocato  la fuoriuscita di parte dell’olio dielettrico. La causa è stato  il malfunzionamento di un componente elettrico dell’alternatore della turbina che determinando un anomalo innalzamento della tensione di alimentazione del trasformatore, con il conseguente surriscaldamento ed innesco dell’olio di isolamento contenuto in una sezione dello stesso trasformatore, ha provocato la fuoriuscita di circa 1500-2000 litri di olio dielettrico, che si sono riversati sul terreno, inquinandolo, con seri pericoli di infiltrazione e danneggiamento delle falde acquifere sottostanti.
Di giorno in giorno aumenta il numero delle falde freatiche inquinate per sversamenti di rifiuti sul suolo e nel sottosuolo. Il percolato delle discariche è un veleno micidiale che penetra e si espande nel sottosuolo distruggendo le falde e anche quando si cerca di proteggerle con barriere (polder), serve una continua attenzione per controllare la loro tenuta, come sanno tutti i cittadini che abitano vicino alla quarantennale mega-cloaca-discarica di Malagrotta.
Dobbiamo contrastare e fermare ad ogni costo, chi diffonde nocività a scapito dalla salute di tutte/i, siano i Governi o le Amministrazioni Locali, a cominciare dal “RottamaItalia”, con i suoi nuovi 9 inceneritori.
Per concludere una ulteriore nota dolente: il Governo sta disarticolando le Istituzioni Pubbliche che dovrebbero fare i controlli come  il Corpo Forestale dello Stato che  è stato soppresso e anche la Polizia Provinciale sta facendo la stessa fine, sul ridicolo numero degli ispettori, caliamo un velo pietoso.

martedì 16 febbraio 2016

I Comitati preparano il PRESIDIO!

COMUNICATO
I Comitati preparano il PRESIDIO!
Si è svolta sabato 13 febbraio presso i locali del D.L.F. di Velletri, la programmata Assemblea Pubblica del Comitato No Bretella Cisterna - Valmontone.
I portavoce del No Bretella e No Corridoio, hanno relazionato sugli avvenimenti politico amministrativi accaduti nel dicembre 2015 e sull’ultimo incontro istituzionale tenuto il 2 febbraio scorso presso la Regione Lazio con l’Assessore Refrigeri ed il presidente di Autostrade per il Lazio avv. Stajano.
All’incontro, oltre ai rappresentanti dei Comitati erano presenti il sindaco di Pomezia, quello di Ardea e l’assessore all’ambiente del comune di Cori.
Tutti i presenti hanno convenuto sull’inutilità dell’opera e sulla impellente necessità di adottare misure alternative alle autostrade progettate.
In particolare per il territorio che verrà devastato dalla Bretella autostradale a pedaggio Cisterna – Valmontone è stato fatto presente:
Insufficienza dei flussi di traffico;
Richiesta di manutenzione, adeguamento e messa in sicurezza della viabilità esistente;
Esistenza di una strada parallela che assolve lo stesso compito collegando la Via Pontina alla A1 (Via dei Monti Lepini, Latina - Frosinone);
richiesta del raddoppio della tratta ferroviaria Velletri – Ciampino;
Presenza sul tracciato di una vasta area agricola di qualità e biologica e conseguente perdita definitiva di prodotti agricoli e posti di lavoro;
presenza sul tracciato del Monumento Naturale del Lago di Giulianello e del tracciato della Via Francigena del Sud entrambi voluti e sponsorizzati dalla Regione Lazio.
Presenza sul tracciato di siti archeologici.
Sia i portavoce che i rappresentanti delle amministrazioni cittadine hanno richiesto dunque un immediato stop all’opera e l’apertura di un tavolo di concertazione con la presenza di tutte le realtà locali.
A tale richiesta ragionevolmente argomentata, Refrigeri ha risposto con un secco no, appellandosi alle delibere del CIPE ed all’ultimo DEF.
Da sottolineare come il TAR, dopo ben due anni, debba ancora fissare la prima udienza del nostro ricorso.
A seguire gli interventi dei portavoce osservazioni e domande del numeroso pubblico presente che, ci preme sottolineare, annoverava anche il sindaco di Cori Tommaso Conti, ed i consiglieri comunali di Velletri Paolo Trenta e Stefano Pennacchi.
Dopo aver relazionato su quanto accaduto sia Alunni che Bisini hanno convenuto sull’apertura di una nuova fase di lotta dei Comitati che sarà al tempo stesso informativa ed organizzativa, con l’obiettivo finale di essere presenti al primo cantiere con un presidio fisso.
Non un metro del nostro territorio rimarrà indifeso!
Comitato No Bretella Cisterna - Valmontone

mercoledì 3 febbraio 2016

Comunicato incontro 2/2/16 con Assessore Refrigeri

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTOdei Comitati NO corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera e NO bretella Cisterna-Valmontone.
Oggetto: 2 Febbraio 2016 - Incontro con l'Assessore alle Infrastrutture della Regione Lazio, Refrigeri.
Un muro di gomma, d'asfalto e di cemento! Questa è in sintesi la conclusione dell'incontro che per la prima volta e con una sola voce unitaria contro la devastazione dell'autostrada/bretella a pedaggio, una delegazione socio-istituzionale, composta dai rappresentanti dei nostri Comitati, dai Sindaci di Pomezia e Ardea, dall'Assessore all'Ambiente del Comune di Cori, dal prof. Tamburrino, si è vista rispondere dall'Assessore Refrigeri e dal Presidente di Autostrade del Lazio, avv. Stajano.
Il Portavoce del Comitato No corridoio, Alunni, ha chiesto di sapere a che punto era l'iter del progetto autostradale. L'ing. Stajano rispondeva che le procedure di gara si concluderanno nei prossimi giorni-settimane, con l'assegnazione provvisoria dell'opera.
Nel prendere la parola, l'ing. Tamburrino, per svuotare le ragioni dell'inutile autostrada, illustrava i dati di Eurostat sul trasporto merci, passeggeri e del consumo energetico, a dimostrazione di un considerevole riduzione negli ultimi anni delle percentuali complessive. Inoltre, metteva in evidenza i dati dello studio trasportistico ufficiale di cui sottolineava l'80% del traffico pendolare in entrata a Roma, solo l'8% verso l'Appia e il 12% verso la Roma-Fiumicino. Il numero di macchine/ora di punta che veniva calcolato nelle 2.600 attuali e nelle 4.200 all'entrata in esercizio dell'autostrada. Considerato che nella delibera, la verifica dei flussi di traffico si dovrà fare ogni 5 anni, se i volumi di traffico si attesteranno a numeri più bassi di quelli preventivati, questo sarà addebitato al rischio d'impresa o interverrà in soccorso ai privati lo Stato come per la BREBEMI?
La risposta dell' avv. Stajano è stata lapidaria: “Questi dati vanno interpretati”. Invece, la risposta, incredibile per leggerezza, di un' altro tecnico di Autostrade del Lazio, ing. Soccolato, è stata che non avendo i documenti a portata di mano, farà avere il tutto, nei giorni seguenti...
Nel suo intervento, il Portavoce Nocorridoio, Alunni, ha elencato tutti i pesanti e i negativi impatti socio-ambientali-economici dell'opera sui cittadini, sui pendolari, sugli agricoltori e sull'ambiente. Ha sottolineato la continua traumatica insicurezza della Via Pontina, con i suoi incidenti, i suoi morti, i suoi costi sociali. Ha continuato nel denunciare che i benefici saranno solo per le Imprese private e i costi per i cittadini che si troveranno costretti a pagare il fardello del pedaggio, con la beffa di continuare a fare file interminabili. Ha denunciato anche l'immobilismo del TAR del Lazio che, dopo aver rigettato la nostra richiesta di sospensiva, dopo due anni non ha messo ancora in calendario la prima udienza di merito del nostro Ricorso. Per questi motivi, ha fatto un estremo appello all'Assessore, di bloccare l'iter dell'opera e contestualmente, aprire un percorso partecipativo per ascoltare e discutere con i cittadini.
Il Portavoce del Comitato No bretella, Bisini e l'Assessore all'Ambiente di Cori, Zampi, hanno denunciato l'impatto sul monumento naturale del lago di Giulianello, sulla Via Francigena del Sud, sulle attività agricole di eccellenza (vite, ulivi) che insieme al turismo, l'amministrazione vuole rilanciare considerato il crollo e la chiusura delle attività industriali.
Il Sindaco di Pomezia, Fucci, ha dichiarato che l'autostrada non serve al territorio e alle sue economie. Nel chiedere di fermare l'assegnazione del progetto autostradale ha dichiarato che se c'é la volontà politica questo si può fare. Ha portato come esempio la modifica del progetto finanziato dalla RFI sul suo territorio.
Il Sindaco di Ardea, Di Fiori, ha denunciato l'assenza di qualsiasi confronto con la Regione, l'impatto su zone storiche come “Caronti”, l'isolamento della città e di quel che rimane della zona industriale. Ha affermato l'utilità della messa in sicurezza della Pontina che costerà sei volte di meno di quello dell'autostrada, ma se si continuerà sulla cattiva autostrada, al popolo non resterà che scendere in piazza.
L'assessore Refrigeri, nel giustificare l'operato della Giunta, ha riassunto i passaggi salienti che hanno portato all'approvazione del progetto dal 2011 con la pre gara, le successive tre decisioni del CIPE, l'allegato 11, il pronunciamento dell' ANAC e ha ricordato che il ministro Lupi pose un diktat alla Regione: sostenere l'autostrada, altrimenti i soldi venivano spostati ad un'altra opera in Lombardia. Insomma, nessuna apertura alle nostre istanze.
L'ultima parola l'ha presa il portavoce del Comitato No corridoio, Alunni, che ha denunciato che così facendo la Giunta Regionale rimane arroccata nel sostenere la devastazione e come un “muro di gomma”, continua a rifiutare, come tutte le amministrazioni che si sono succedute, il confronto attivo e proficuo, con le realtà territoriali e le istituzioni locali. Tale cieco atteggiamento, ha concluso, Alunni - ci poterà ad essere conseguenti e all'utilizzo di tutti gli strumenti di contrasto a nostra disposizione, fino ad arrivare alla strenua ecoresistenza frontale contro l'apertura dei cantieri.
Roma, 2 Febbraio 2016