domenica 29 marzo 2015

INVITIAMO TUTTE/I A SCRIVERE AI PRESIDENTI PER BLOCCARE L'ASSEGNAZIONE DELLA GARA!

IMPORTANTE URGENTE IMPORTANTE URGENTE!!!
Considerato che l'assegnazione per la costruzione dell'autostrada è in dirittura di arrivo.
Visto le indagini e gli arresti che coinvolgono gli stessi funzionari e im-prenditori come Incalza, del "nostro" progetto.
Invitiamo tutte/i a mandare SUBITO la lettera con la richiesta urgente di bloccare tutto, ai seguenti indirizzi:
Al Presidente del Consiglio - Matteo Renzi: presidente@pec.governo.it - matteo@governo.it
FB: https://www.facebook.com/matteorenziufficiale?fref=ts
Presidente della Regione Lazio - Nicola Zingaretti: presidente@regione.lazio.it
Per quanto riguarda il Presidente della Repubblica Italiana - Sergio Mattarella, bisognerà compilare la scheda: https://servizi.quirinale.it/webmail/
TESTO:
Al Presidente della Repubblica Italiana
Sergio Mattarella
Al Presidente del Consiglio
Matteo Renzi
Al Presidente della Regione Lazio
Nicola Zingaretti
Oggetto: Richiesta di sospensione immediata dell'assegnazione gara di appalto per la costruzione dell'autostrada a pedaggio A12-Roma-Latina e della bretella Cisterna-Valmontone.
Egr. Presidenti,
mi rivolgo a Voi, per chiedere l'immediata sospensione della gara d'appalto pere la costruzione dell'autostrada a pedaggio A12-Roma-Latina e della bretella Cisterna-Valmontone, in considerazione del rischio reale, visto anche l'inchiesta “Sistema”, dell'uso improprio delle milionarie risorse pubbliche per fini non trasparenti.
A tal proposito ricordo che:
- la Magistratura Contabile della Corte dei Conti, solo qualche mese fa, ha rinviato a giudizio 11 persone tra cui l'ex Presidente della Regione Lazio, Storace, l'ex Assessore Gargano, funzionari Regionali e imprenditori per il costo raddoppiato della progettazione: 40 milioni di euro invece di 20;
- il costo totale di 2.728 milioni di euro dell'opera per 14 milioni di euro/Km, risulta estremamente eccessivo;
- le spese per le progettazioni, studi e varianti, fino ad oggi, sono costate all'erario pubblico ben 120 milioni di euro, escluso l'arbitrato di 67 milioni di euro che il TAR in prima istanza ha condannato la Regione Lazio a pagare ai soci privati di ARCEA, non è stato versato solo perché in attesa della sentenza di appello.
Per questi motivi è necessario stornare i 468 milioni di euro stanziati per l’inutile autostrada a pedaggio, per impegnarli nel più efficace ed economico intervento di adeguamento in sicurezza di tutta la SR148 Via Pontina che in oltre 20 anni. in assenza di qualsiasi intervento straordinario ed immediato, ha provocato un drammatico tributo di sangue, con la morte per incidenti stradali di 600 persone, senza contare le centinaia di feriti e invalidi.
L'Istituto Nazionale di Urbanistica (INU), l'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) e l'Associazione Costruttori Edili del Lazio, Roma e Latina, le Associazione Ambientaliste Italia Nostra e VASonlus, Il Forum Naz.le Salviamo il Paesaggio-Difendiamo i Territori, i Sindaci dei Comuni di Pomezia, Ardea, Cori, Priverno, Formia e il Presidente del IX Municipio di Roma Capitale, le decine di Associazioni e Comitati di scopo presenti nei territori coinvolte/i dal tracciato autostradale, si sono espresse/i contrariamente alla costruzione dell'autostrada a pedaggio e favorevolmente all'adeguamento in sicurezza della SR148 Via Pontina.
Certo di un Vostro immediato e positivo riscontro, invio i più sinceri e cordiali saluti,
Firmato

martedì 24 marzo 2015

L’autostrada che… Incalza!

Nel corso del mese di marzo, la commissione incaricata, dovrebbe definitivamente varare l’apertura dei cantieri per una colossale opera che dovrebbe devastare il territorio dell’agro romano a favore di una dubbia necessità di mobilità. Parliamo dell’autostrada a pedaggio Roma-Latina. Peccato che a decidere quello di cui i cittadini hanno bisogno siano alcuni indagati, un Ministro dimissionario e alcune aziende sotto pressione di giochi di potere.

di Claudio Auriemma
Lo scorso 25 febbraio, si è tenuta una delle riunioni della Commissione che dovrebbe aggiudicare l’appalto miliardario per la costruzione dell’inutile autostrada a pedaggio Roma – Latina. Un mega progetto, impattante e dannoso per l’ambiente nato dalle fantasie lombrosiane di quel “sistema” di potere che è oggi al centro di un’importante inchiesta portata avanti dalla Procura di Firenze e che verte a far luce sulla fitta rete di interessi, affari e malapolitica che ruota intorno al palazzo di Porta Pia.
cantiere-tav-maggio-2013-6Il Centro di Documentazione sui conflitti Ambientali, un organismo di documentazione e di informazione nato dal lavoro della associazione “a sud”, ha definito questo progetto come un “conflitto ambientale”, lì dove per conflitto ambientale si intende un opera che ha un impatto particolarmente elevato in termini di sfruttamento delle risorse naturali e dei beni comuni. Che prevede la perdita per la comunità di aree verdi, di biodiversità, di inquinamento delle falde acquifere e delle acque di superficie, oltre che determinare un danno alla resilienza ecologica del territorio dove andrebbe ad insistere. Senza poi parlare delle conseguenze socio economiche che ruotano intorno ad un progetto di questa portata, il rischio di corruzione negli appalti e nei sub-appalti che un opera come questa può generare è elevato e non facile da determinare in solo ambito progettuale. Ma i motivi che determinano che quest’opera sia impattante non sono finiti qui.
Viste le ultime notizie in campo giudiziario, vogliamo approfondire proprio il lato socio economico della vicenda per cercare di far luce su quali sono gli attori che ruotano intorno alla vicenda.
Comitati che si sono presentati alla riunione della Commissione lo scorso febbraio si sono trovati davanti ad un tavolo al quale erano seduti: da un lato i Commissari e dall’altro gli imprenditori della concessione autostradale formati da due mega cordate: una guidata daSalini Impregilo, Astaldi, Pizzarotti e Ghella. L’altra formata dal Consorzio stabile Sis (società consortile per azioni), una consolidata alleanza italo-spagnola nata su spinta del colosso iberico “Sacyr y Vallermoso” e oggi controllata al 51% dal gruppo “Fininc” di Torino (tramite la società di costruzioni Inc spa e la società di ingegneria Sipa Spa), contro il 49% di Sacyr.
Un nome tra tutti ci colpisce particolarmente, la presenza a quel tavolo della Ghella SpA, riconducibile a Giandomenico Ghella, uno dei nomi nel registro degli indagati nel procedimento n° 15144/2013 del R.G. N.R. e n° 10785/2014 del R.G. Redatto dal Giudice per le indagini preliminari Angelo Antonio Pezzuti del Tribunale di Firenze. Come anche ci colpisce la presenza di Pizzarotti, che ha subito pressioni da parte del sistema Incalza/Perotti che lo ha indotto “a promettere a Perotti Stefano ed ai professionisti a lui vicini Fermi, Li
Calzi ed Oliva, il conferimento dell’incarico di progettazione e direzione lavori con riferimento alla realizzazione del lotto funzionale “Brescia-Verona” come è anche interessante rilevare che una altra delle società sedute a quel tavolo si possono ritrovare nelle oltre 200 pagine di quel fascicolo. La Salini-Impregilo sembra aver ricevuto un trattamento di favore da parte del sistema Incalza/Perotti “a fronte dell’affidamento a Perotti Stefano, da parte del suddetto Consorzio, dell’incarico di direzione dei lavori” nell’ambito della realizzazione della tratta ferroviaria ad alta velocità Genova-Milano Terzo Valico di Giovi (contratto sottoscritto il 14.1.2014). Citiamo i virgolettati estratti dal fascicolo del Tribunale di Firenze (n.d.r.)
Senza approfondire di più, ci chiediamo come sia possibile che un opera che nasce da esigenze affaristiche, anche se poi sarà il terzo grado di giudizio a darcene conferma, contraria al parere di Cittadini, Comitati, archeologi ed ambientalisti non debba assolutamente essere fermata e rivalutata in base alle osservazioni e alle memorie presentate da tutti gli attori in campo. Inoltre tutti i cantieri riconducibili a queste lobby affaristiche andrebbero riconsiderati e ne andrebbero valutati i motivi ostativi mossi dalle Associazioni che si occupano di difesa ambientale. Se esiste un popolo nutrito di cittadini che hanno messo dei veti su progetti che vogliono devastare il territorio in cui vivono, ed è chiaro che sono progetti che nascono per fare affari e non per necessità reali della popolazione o sulla propria esigenza di spostamento, vanno a questo punto bloccati e riconsiderati. Almeno questo sarebbe quello che dovrebbe accadere in un paese civile, certo l’Italia non sono sicuro appartenga a questa specie.
Per bloccare l’autostrada in oggetto, i Comitati chiedono la partecipazione unitaria di tutti con manifestazioni, presidi e qualunque altro metodo democratico di lotta che porti a riconsiderare tale scempio per il territorio dell’agro romano. Per tenersi informati sull’agenda delle attività
Comitato NO Corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera
web: http://quartiereroma12.blogspot.com/ – e.mail: nocorridoio@tiscali.it 
Portavoce Gualtiero Alunni – cell. 3332152909
Facebook: Comitato No Corridoio – Twitter: NoCorridoio – YouTube: XIIRoma

sabato 21 marzo 2015

Grandi opere e corruzione in dieci mosse

Di Gualtiero Alunni

Grandi opere e corruzione in dieci mosse
Gli scandali a ripetizione sulle ruberie e le corruttele nei grandi appalti per le grandi opere, destano nell'opinione pubblica rabbia e ribrezzo.
A mente fredda e lucida, analizzando la situazione, scopriamo che tutto ciò è un'arma volutamente caricata a salve, una bomba lanciata scientificamente e meramente scandalistica per fare cilecca.
La strategia dei grandi manovratori “occulti” e criminali è prima di tutto quella di bloccare la pianificazione e la programmazione di centinaia di “piccole” opere utili che costano meno, ma che salvaguardano l'interesse e l'incolumità collettiva, come la lotta al dissesto idrogeologico, la messa in sicurezza delle strade e delle scuole. Per salvare la faccia si fanno stanziare delle briciole e spesso i pochi fondi a disposizione vengono bloccati e si impantanano nella burocrazia (vedi Genova).
La lista delle opere incompiute e dei lavori non fatti a regola d'arte, grida vendetta. Ricordiamo quelli per il G8 in Sardegna, per i terremoti de L'Aquila e dell'Emilia, le strade e i viadotti crollati in Sicilia e nel Molise, la vela di Calatrava e la nuvola di Fuksas a Roma.
 Il decalogo della corruzione, della devastazione, della disinformazione e dell'impunità è articolato nelle seguenti dieci azioni, con cui questo sistema putrido dalle fondamenta, si fa gioco dell'Italia onesta e popolare:
1) Finanziare e/o corrompere politicanti e boiardi di Stato da mandare nei posti chiave di comando;
2) eleggere/nominare (per onestà intellettuale escludiamo gli attuali eletti rimasti nel M5S), trasversalmente nel Parlamento, nelle Amministrazioni Regionali, nei Dipartimenti chiave, utili idioti servitori di due padroni: le banche (per es. Intesa, MPS, UniCredit) e le Società dei General Contractor (per es. Salini-Impregilo, Gavio, Benetton, Pizzarotti, Caltagirone, Astaldi);
3) far approvare, tramite il Governo, il CIPE e le Giunte Regionali, leggi come la "Legge Obiettivo", il "Project Financing", il "Decreto Fare" e lo "SbloccaItalia". Conseguentemente programmare le “opere strategiche”, stanziando miliardi di euro di risorse pubbliche;
4) orchestrare una campagna mediatica propagandistica finalizzata a convincere l'opinione pubblica della bonarietà e della necessità di queste opere con le tre paroline chiave: “strategico, sviluppo e lavoro”. Molto facile, visto che la proprietà dei mass media e nelle mani dei poteri forti;
5) bloccare la giustizia e la magistratura, almeno fino a quando il malloppo non sarà al sicuro, nelle tasche dei grandi lobbisti privati;
6) non ascoltare e non informare le comunità locali e i cittadini, non facendole partecipare alle decisioni sulle opere li riguardano;
7) assegnare gli appalti, distribuendoli ai vari “benefattori”;
8) criminalizzare e bloccare anche con la repressione poliziesca l'opposizione sociale dei Comitati (vedi NOTAV e NOMUOS);
9) una volta aperto il cantiere, allentare la stretta sulla magistratura e lasciare, come nei casi dell'EXPO e del MOSE, che qualche giudice, sfuggito alle maglie del controllo lobbistico, tenti di fare giustizia, ma i polli (leggi i miliardi di euro) avranno già preso il volo, atterrando su nidi sicuri (le tasche dei due padroni, come sopra descritti);
10) se malauguratamente, la magistratura bloccherà il cantiere e l'opera, all'Impresa si dovranno pagare anche i danni per milioni di euro. Oltre al danno (per i cittadini e il territorio) anche la beffa!
La farsa continua con gli ultimi avvenimenti che hanno coinvolto Incalza e Lupi (NCD=Nuova Corruzione Devastatrice) che in Parlamento, in occasione delle sue dimissioni da Ministro, spudoratamente, se la ridacchia e fa le corna, come fece il suo ex amico Berlusconi: stessa teppa!
Una ultra decennale vertenza ancora è viva e resiste: quella del movimento NOcorridoio/NObretella contro l'autostrada a pedaggio A12-Roma-Latina e la bretella Cisterna-Valmontone. Si sono già mangiati decine di milioni per progetti, varianti, consulenze e indennità per i Consigli di Amministrazione di ARCEA e Autostrade del Lazio, il cantiere non è stato ancora aperto, ma lo sarà in autunno del 2015. 
Fermarlo sarà possibile, se tutte/i insieme, cittadini, pendolari, agricoltori, ambientalisti, Comitati e Associazioni, saranno UNITE/I come un solo grande blocco solidale per difendere la nostra terra con i presidi permanenti, con i nostri corpi e i nostri trattori, davanti alle ruspe dei politicanti corrotti e degli avvoltoi prenditori e accaparratori di grandi appalti pubblici

venerdì 20 marzo 2015

BRINDIAMO per le DIMISSIONI del MINISTRO più DEVASTATORE che un governo abbia mai avuto!

Per voltare pagina bisognerà stracciare la cartina italiana delle inutile grande opere, bloccarle tutte e riprogrammare le tante piccole opere utili: interventi contro dissesto idrogeologico, adeguamento in sicurezza di tutte le strade pericolose, messa in sicurezza delle scuole.
Invitiamo a non abbassare la guardia e a vigilare perché il successore di Lupi quasi sicuramente rimarrà nel solco mostruoso di asfaltare e cementificare il nostro futuro.

NOcorridoio/NObretella!




mercoledì 18 marzo 2015

Anche per questo ci battiamo con la nostra ecoresistenza civica!

Nella planimetria ufficiale della Provincia di Roma, potete vedere come la devastante autostrada a pedaggio A12-Roma-Latina sventrerà il Sito d'interesse Comunitario (SIC) n.20!


L'autostrada Roma-Latina è un "conflitto ambientale"


venerdì 6 marzo 2015

SOS Capocotta: autorizzato il taglio criminale di migliaia di querce secolari!

Di Gualtiero Alunni

SOS Capocotta: autorizzato il taglio criminale di migliaia di querce secolari!
Ancor prima che le ruspe iniziassero a devastare il Parco di Decima-Malafede per la costruzione dell'inutile grande opera dell'autostrada a pedaggio A12-Roma-Latina, la speculazione ha allungato i suoi tentacoli.
Lo stridio delle motoseghe sta sostituendo il canto degli uccelli già in nidificazione. Stanno distruggendo una delle aree più preziose dell'agro romano, dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. Ci troviamo nel Parco Riserva naturale di Decima Malafede, un'area naturale protetta della Regione Lazio con vincolo paesistico, istituita nel 1997 con una superficie di 6.145 ettari.
L’ente che doveva tutelarlo, Romanatura, prima ha pagato per anni l’affitto per questo prezioso bosco, poi ha rescisso il contratto di affitto e adesso ha concesso il taglio devastante, andando contro le proprie finalità istitutive. Stiamo parlando di una autorizzazione che sta consentendo il taglio di migliaia di querce secolari dell'ultimo bosco di alto fusto della Campagna Romana, quello di Capocotta. Dobbiamo sottolineare che le maggiori aree boschive dell'Agro Romano sono comprese in questa zona e costituiscono una delle maggiori foreste planiziali del bacino del Mediterraneo. Un territorio ricco di biodiversità, in cui sono state censite almeno 900 specie vegetali ed è stata certificata la presenza di 25 specie animali. La zona sia prima che dopo l'istituzione del Parco, purtroppo, è stata caratterizzata dall'abusivismo edilizio, ultimi i cosiddetti toponimi che hanno portato con se deforestazione e impermeabilizzazione del suolo. Ricordiamo che “La Sughereta” di Vallerano ha già subito un duro colpo.
Le leggi, i regolamenti e i compiti demandati alla Regione Lazio, all’ Agenzia Regionale Parchi (ARP) e All’Ente RomaNatura sono chiari:
perseguire e gestire le singole risorse ambientali nel rispetto delle relative condizioni di equilibrio naturale e di preservazione dei patrimoni genetici di tutte le specie animali e vegetali. Tutelare, recuperare e restaurare gli habitat naturali e i paesaggi, nonché la loro valorizzazione. Conservare le specie animali e vegetali e gli ambienti naturali che abbiano rilevante valore naturalistico ed ambientale.
Per questo compiti assegnati, avrebbero dovuto effettuare l'attività di monitoraggio e controllo sullo stato di qualità degli habitat, delle specie della flora e della fauna di importanza comunitaria (Rete Natura 2000). Nonché, la Gestione dei vincoli di Legge nel Sistema delle Aree Naturali Protette nel Comune di Roma.
Diversamente da tutto ciò, in particolare la zona di Castel di Decima è stata presa di mira dalla proprietà privata di Vaselli che ha chiesto e sembra sia stata autorizzata a fare ripetuti interventi di deforestazione, rivolti in maniera sistematica agli alberi di alto fusto secolari e in particolare a querce, sughere e lecci con la rasatura di intere colline e la distruzione del sottobosco. La deforestazione è già avvenuta in alcune parti della zona, con una celerità incredibile e sta continuando in modo selvaggio e indiscriminato radendo al suolo un’intera area della foresta. Proprio per questo è lecito pensare che ci troviamo davanti ad un intervento speculativo ancora più massiccio e mirato, che potrebbe protrarsi nel tempo. Interpellati sul posto, i taglia boschi, hanno dichiarato di essere in possesso di regolare autorizzazione proprio da quell’Ente che avrebbe il compito di far rispettare i vincoli paesistici. Annualmente scompaiono nella Riserva colline piene di alberi secolari di alto fusto, immediatamente tagliati sul posto in tronchetti destinati ad essere venduti come legna da ardere. Le prove si possono vedere andando su you tube, alla voce “indagate Romanatura”, attraverso numerosi filmati, vengono evidenziate le carenze rilevate nella gestione dei vincoli paesistici della Riserva nei riguardi sia degli interventi di deforestazione, sia degli abusi e sia di insediamenti autorizzati dall’Ente Romanatura.
Davanti a questo insensato e complice atteggiamento delle Istituzioni, non basta solo la denuncia, ma serve la mobilitazione dei cittadini per fermare lo scempio omicida che riduce la quantità di ossigeno donato a pieni “polmoni” dalle nostre utili foreste, mettendo in serio pericolo la qualità della vita di tutte/i
Se pensiamo che a capo dell'Ente vi è Gubbiotti, che prima lega l'ambiente e poi lo sega, viene naturale la richiesta delle sue immediate dimissioni o della sua rimozione dall'incarico.
Roma, 6 Marzo 2015

giovedì 5 marzo 2015

4/3 - Bella e partecipata Assemblea Pubblica




SOTTOSCRIVIAMO - Ognuno secondo le sue possibilità!


"Quando l'ingiustizia diventa legge, resistere in prima persona è un dovere!"
SOSTENIAMO l'autofinanziamento della nostra lotta, ognuno secondo le sue possibilità:
CCB intestato a "Associazione ViviamoVitinia Onlus"
c/o Banca Etica - Codice IBAN: IT03E0501803200000000168733
Causale del versamento: "contributo autodifesa territoriale" 
G R A Z I E !
Comitato NO Corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera

martedì 3 marzo 2015

LE STIAMO PROVANDO TUTTE!

Nonostante la chiusura della Gara d'Appalto,
NON STIAMO LASCIANDO NULLA D'INTENTATO!

1) Al fine di portare allo scoperto le modalità del rapporto economico con l'impresa che si aggiudicherà l'opera, il prof. Antonio Tamburrino ha fatto la seguente SEGNALAZIONE all'Autorità Anti corruzione: "Il principale rischio dell'opera riguarda la domanda di traffico. Le previsioni adottate dal progetto,dell'amministrazione sembrano irrealisticamente ottimistiche. Pertanto il rischio di domanda risulta estremamente elevato. Non è stato reso noto se il rischio deve essere a carico dell'Impresa o della stazione appaltante, e di conseguenza, non sono state comunicate le forme, i modi e i tempi per farvi fronte."

2) le cons. del M5S Regione Lazio, 
Valentina Corrado e Gaia Pernarella, hanno presentato una richiesta di accesso agli atti rispetto all’autostrada Roma-Latina e la bretella Cisterna-Valmontone.
L’istanza include la richiesta dell’elenco delle società che hanno partecipato alla gara di appalto, le cui buste sono state aperte il 25 febbraio e l’elenco di quelle che hanno ricevuto la lettera di invito per la partecipazione alla gara.
Con questo atto, si vogliono approfondire le modalità che hanno determinato la gara di appalto, verificando che le aziende che hanno partecipato alla pre-gara, coincidano con quelle che hanno ricevuto la lettera di invito.
Quindi, la visione di questi documenti sarà propedeutica per future azioni di contrasto, anche legali.