martedì 3 febbraio 2015

CHI SI PAPPERA' I NOSTRI 468 MILIONI DI EURO?


Di Gualtiero Alunni


Mancano due settimane al 18 Febbraio 2015, termine della presentazione delle offerte per la Gara di appalto del progetto autostradale. Entro il mese di Marzo 2015 dovremo conoscere quale delle tre Società (Salini-Impregilo, Pizzarotti e l'austriaca Strabag) si aggiudicherà la costruzione dell'opera. Molto quotata è la Salini-Impregilo. Ricordiamo che la Salini, nel 2012 ha fatto la scalata con un'OPA da un miliardo di euro, soldi dati dalla Banca Intesa dell'ex AD ed ex Ministro alle Infrastrutture, Corrado Passera. Visto il sostegno di cui gode da una grossa fetta di policanti in maniera trasversale e dal giornale della Confindustria de “Il Sole 24ore”, sarà molto probabile che la Salini si aggiudicherà il malloppo pubblico. L'anno scorso l'ANCE-ACER (Associazione della piccola e media impresa) era scesa in campo per denunciare che l'autostrada a pedaggio sarebbe stato un inutile cimento e uno spreco di soldi pubblici perché, considerato i “projert financing all'italiana”, l'opera non si sarebbe mai ultimata. Proprio per questo, l'ANCE proponeva di ritirare il progetto, di stornare i soldi e metterli a disposizione per l'adeguamento in sicurezza di tutta la Via Pontina da Roma a Terracina, mentre l'autostrada si fermerà a Borgo Piave di Latina Nord. L'ANCE illustrava anche le modalità, i tempi dei lavori e della consegna dell'intervento finito: divisione in 10 piccoli lotti da 50 milioni di euro circa e consegna in due anni.
Non fu un caso che la Salini, proprio nel 2014 usciva dall'ANCE per aderire a Confindustria, dalla quale riceveva un sostegno continuo, l'ultimo in ordine di tempo, quello di Stirpe, dell'Unindustria.
Non dobbiamo dimenticare che la tavola, agli avvoltoi privati, è stata apparecchiata già dal 2004 (giunta Storace) e nonostante non sia partito nessun cantiere, in 10 anni sono stati spesi 120 milioni di euro (studi, progetti, varianti) e altri 67 milioni sono in attesa (appello) di prendere il volo per l'arbitrato ed entrare nelle tasche dei soci privati di ARCEA.
Anche l'ANAC (Autorità Anticorruzione) dopo una censura (non vincolante) rivolta alla Soc Autostrade del Lazio (AdL), con l'atto deliberativo, ha ridimensionato il tutto, dando il via libera alla Gara d'appalto. A parte il bando ristretto che non rispetta il principio della libera concorrenza, ma la tirata di orecchie, si limita a chiedere ad AdL che, in sede di aggiudicazione dell'opera dovrà riservare una parte dell'appalto alle PMI (piccole e medie imprese). Qui la questione diventa fosca.
Il Codice degli Appalti parla chiaro: si deve riservare nel bando una quota di almeno il 30% del costo dei lavori alle PMI, ma il Bando non è stato modificato dividendo a lotti l'opera, quindi si lascerà il potere discrezionale all'impresa che si aggiudicherà l'opera del valore di ben 2.728 milioni di euro a sub appaltare. L'assegnazione (clientelare) di quota parte dei lavori alle PMI sarà nelle mani della grande impresa privata, calpestando così le regole e le leggi.

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