mercoledì 25 febbraio 2015

AZIONE DIRETTA alla 1^ Riunione Commissione aggiudicazione appalto

COMUNICATO STAMPA
Oggetto: azione diretta del Comitato No Corridoio alla prima riunione presso l’ANAS della Commissione aggiudicatrice dell’appalto dell’autostrada a pedaggio A12-Roma-Latina.
Una delegazione di attivisti del Comitato No corridoio Roma-Latina si è presentata nell’aula dove si stava aprendo la 1^ riunione della Commissione che dovrebbe aggiudicare l’appalto miliardario per la costruzione dell’inutile autostrada a pedaggio.
Da un lato i Commissari e dall’altro i prenditori della concessione autostradale formati da due mega cordate: una guidata da Salini Impregilo, Astaldi, Pizzarotti e Ghella. L'altra formata dal Consorzio stabile Sis (società consortile per azioni), una consolidata alleanza italo-spagnola nata su spinta del colosso iberico “Sacyr y Vallermoso” e oggi controllata al 51% dal gruppo “Fininc” di Torino (tramite la società di costruzioni Inc spa e la società di ingegneria Sipa Spa), contro il 49% di Sacyr.
Considerato la censura e la continua disinformazione pianificata ad arte, abbiamo fatto visita alla sede centrale dell’ANAS, per rendere edotti i convenuti della volontà decisamente contraria espressa dalle nostre comunità alla costruzione del mostro di cemento e asfalto. Visto l’unilaterale decisione del Governo Renzi/Lupi e della Giunta della Regione Lazio di Zingaretti di perseverare nella volontà devastatrice senza informare e far partecipare i cittadini alle decisione che li riguardano. Per questi motivi i Nodi del nostro Comitato hanno deciso di mettere in pratica delle azioni tendenti a denunciare e informare pubblicamente degli impatti sociali e ambientali dell’opera e delle alternative più efficaci ed economiche. Abbiamo comunicato agli intervenuti che il nostro movimento non si piegherà e non retrocederà di un millimetro, anche davanti all’apertura del cantiere.
Il percorso per condividere e organizzare i PRESIDI PERMANENTI inizierà con la prima Assemblea Pubblica che si terrà il 4 Marzo 2015 alle ore 17,30 presso la sala Teatro della Dodicesima in Via Carlo Avolio, 60 a Spinaceto – Roma.
Roma, 25 Febbraio 2015
Comitato NO Corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera


martedì 24 febbraio 2015

NON LASCEREMO NULLA D'INTENTATO

Al fine di portare allo scoperto le modalità del rapporto economico con l'impresa che si aggiudicherà l'opera, il prof Tamburrino (progettista della nostra proposta di Metropolitana leggera) ha fatto la seguente SEGNALAZIONE all'Autorità Anti corruzione: "Il principale rischio dell'opera riguarda la domanda di traffico. Le previsioni adottate dal progetto dell'amministrazione sembrano irrealisticamente ottimistiche. Pertanto il rischio di domanda risulta estremamente elevato. Non è stato reso noto se il rischio deve essere a carico dell'Impresa o della stazione appaltante, e di conseguenza, non sono state comunicate le forme, i modi e i tempi per farvi fronte."

venerdì 20 febbraio 2015

4 Marzo 2015 - ASSEMBLEA PUBBLICA: Lo spettro della devastazione

Il 18/2/15 scadono i termini per la presentazione delle offerte di Gara per la costruzione della autostrada/bretella. Il 25 Febbraio 2015 si terrà la prima riunione pubblica della Commissione aggiudicatrice dell'appalto. Il cronoprogramma prevede l'inizio dei lavori per la fine 2015-inizio 2016. Per questi motivi il nostro movimento, visto la nuova situazione che si prospetta, ha deciso di organizzare insieme al movimento No bretella, le ASSEMBLEE in tutte le città coinvolte dal tracciato autostradale. Lo scopo è sempre quello di informare, discutere e decidere insieme con tutte le nostre comunità.
Per questo invitiamo tutte/i a partecipare e a diffondere la seguente locandina della prima Assemblea Pubblica:


lunedì 9 febbraio 2015

Il rinvio a giudizio per danno erariale sia solo l'inizio di un atto di giustizia complessivo.

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
dei Comitati Nocorridoio Roma-Latina e Nobretella Cisterna -Valmontone.
Oggetto: Il rinvio a giudizio per danno erariale sia solo l'inizio di un atto di giustizia complessivo.
La Corte dei Conti ha quantificato un danno erariale da 20 milioni di euro “per mancato risparmio”. Per questo sono stati citati in giudizio undici persone tra funzionari regionali e imprenditori, compreso l’ex governatore Francesco Storace. Nel 2003 fu creata la società mista Arcea, con il 51% del capitale di proprietà della Regione Lazio e l'altro 49% di tre soggetti privati (Consorzio 2050, Autostrade per l'Italia e MPS) incaricata di realizzare e gestire l’autostrada a pedaggio.
La progettazione preliminare e definitiva venne affidata senza gara al Consorzio 2050, uno dei tre soci privati di Arcea, per 40 milioni di euro. I pm contabili hanno raffrontato i costi sostenuti nel 2010 per la progettazione di un’opera analoga, la Trento-Rovigo, e sono arrivati alla conclusione che si sarebbero potuti risparmiare esattamente 19.858.120 euro. In più la Regione non avrebbe dovuto assegnare direttamente ad Arcea la progettazione e questa non avrebbe dovuto assegnare a sua volta l’incarico al Consorzio 2050. Secondo l’accusa, senza un regolare confronto concorrenziale, sarebbero stati sprecati quasi 20 milioni di euro: soldi che ora la procura contabile chiede che vengano restituiti alla collettività da coloro che ritiene responsabili di quella decisione o del mancato controllo.
Si sono elargiti e gonfiati i costi in fase di progettazione per decine di milioni di euro per studi, saggi e varianti. Ad oggi, è stata superata ampiamente la cifra di 120 milioni di euro e nessun cantiere è mai stato aperto. Senza contare le ricche retribuzione, per oltre 2 milioni di euro, intascate dai membri dei due Consigli di Amministrazione di ARCEA e di Autostrade del Lazio. Inoltre, è tuttora pendente una denuncia/arbitrato dei soci privati di ARCEA verso la Regione Lazio, che in 1° grado (è in corso l’appello) ha condannato l'Amministrazione Regionale ad un indennizzo di altri 67 milioni di euro. In ogni caso sono tutti soldi dei cittadini, sottratti ad opere utili, sociali ed efficaci.
Le decine di varianti, non sono mai state fatte per “migliorare” questa Grande Opera, ma per mettere gli Uffici di Autostrade del Lazio a disposizione degli amici dei politicanti, a cui hanno spostato diverse volte il tracciato, recando danno al vicino meno amico: un vero e proprio nimbismo clientelare ed istituzionale!
Una domanda sorge spontanea: perché la magistratura ha chiamato in giudizio solo la Giunta Storace, quando tra gli imputati ci sono dirigenti delle Amministrazioni Regionali, in primis quella di Marrazzo, passati poi in tutte le successive Giunte? Gli stessi che, omettendo i controlli dovuti, hanno usato e acquisito la progettazione dell'Arcea. Le Giunte Polverini e Zingaretti, hanno perfino resuscitato e approvato il progetto del tratto Roma-Fiumicino - Tor de Cenci, con una Verifica d'Impatto Ambientale (VIA) non più idonea, visto che il territorio coinvolto era ieri una area verde incolta, ma oggi esiste il quartiere di Torrino-Mezzocammino con la presenza di 20mila abitanti, che vivrebbero sotto l'inferno dell'inquinamento acustico ed atmosferico dell'autostrada che attraverserebbe le loro case.

Il cantiere non è stato ancora aperto. Prima che sia troppo tardi è ancora possibile un passo indietro deciso per ritirare responsabilmente, e una volta per tutte, il progetto devastante e costoso dell'autostrada/bretella a pedaggio: fare giustizia ora e non (forse) dopo che i privati si saranno intascati la quota parte di 468 milioni di euro pubblici attualmente stanziati.
10 Febbraio 2015

martedì 3 febbraio 2015

CHI SI PAPPERA' I NOSTRI 468 MILIONI DI EURO?


Di Gualtiero Alunni


Mancano due settimane al 18 Febbraio 2015, termine della presentazione delle offerte per la Gara di appalto del progetto autostradale. Entro il mese di Marzo 2015 dovremo conoscere quale delle tre Società (Salini-Impregilo, Pizzarotti e l'austriaca Strabag) si aggiudicherà la costruzione dell'opera. Molto quotata è la Salini-Impregilo. Ricordiamo che la Salini, nel 2012 ha fatto la scalata con un'OPA da un miliardo di euro, soldi dati dalla Banca Intesa dell'ex AD ed ex Ministro alle Infrastrutture, Corrado Passera. Visto il sostegno di cui gode da una grossa fetta di policanti in maniera trasversale e dal giornale della Confindustria de “Il Sole 24ore”, sarà molto probabile che la Salini si aggiudicherà il malloppo pubblico. L'anno scorso l'ANCE-ACER (Associazione della piccola e media impresa) era scesa in campo per denunciare che l'autostrada a pedaggio sarebbe stato un inutile cimento e uno spreco di soldi pubblici perché, considerato i “projert financing all'italiana”, l'opera non si sarebbe mai ultimata. Proprio per questo, l'ANCE proponeva di ritirare il progetto, di stornare i soldi e metterli a disposizione per l'adeguamento in sicurezza di tutta la Via Pontina da Roma a Terracina, mentre l'autostrada si fermerà a Borgo Piave di Latina Nord. L'ANCE illustrava anche le modalità, i tempi dei lavori e della consegna dell'intervento finito: divisione in 10 piccoli lotti da 50 milioni di euro circa e consegna in due anni.
Non fu un caso che la Salini, proprio nel 2014 usciva dall'ANCE per aderire a Confindustria, dalla quale riceveva un sostegno continuo, l'ultimo in ordine di tempo, quello di Stirpe, dell'Unindustria.
Non dobbiamo dimenticare che la tavola, agli avvoltoi privati, è stata apparecchiata già dal 2004 (giunta Storace) e nonostante non sia partito nessun cantiere, in 10 anni sono stati spesi 120 milioni di euro (studi, progetti, varianti) e altri 67 milioni sono in attesa (appello) di prendere il volo per l'arbitrato ed entrare nelle tasche dei soci privati di ARCEA.
Anche l'ANAC (Autorità Anticorruzione) dopo una censura (non vincolante) rivolta alla Soc Autostrade del Lazio (AdL), con l'atto deliberativo, ha ridimensionato il tutto, dando il via libera alla Gara d'appalto. A parte il bando ristretto che non rispetta il principio della libera concorrenza, ma la tirata di orecchie, si limita a chiedere ad AdL che, in sede di aggiudicazione dell'opera dovrà riservare una parte dell'appalto alle PMI (piccole e medie imprese). Qui la questione diventa fosca.
Il Codice degli Appalti parla chiaro: si deve riservare nel bando una quota di almeno il 30% del costo dei lavori alle PMI, ma il Bando non è stato modificato dividendo a lotti l'opera, quindi si lascerà il potere discrezionale all'impresa che si aggiudicherà l'opera del valore di ben 2.728 milioni di euro a sub appaltare. L'assegnazione (clientelare) di quota parte dei lavori alle PMI sarà nelle mani della grande impresa privata, calpestando così le regole e le leggi.