mercoledì 23 settembre 2009

comunicato stampa

Comitato NO Corridoio Roma-Latina

COMUNICATO STAMPA

Dichiarazioni di Gualtiero Alunni portavoce del Comitato NO Corridoio Roma-Latina.

In seguito alla nomina a Presidente del Consiglio Regionale, del cementificator Astorre, è stato nominato Assessore ai LL.PP, Vincenzo Maruccio dell'Italia dei Valori Immobiliari, al quale chiediamo di aprire con noi, diversamente dal suo predecessore, un dialogo costruttivo, al fine di riportare la questione nell'alveo naturale del programma elettorale della sua coalizione.

Difatti il programma di Marrazzo del 2005 – capitolo "trasporti e infrastrutture" pag.109 così recitava: "Occorre orientare al trasporto pubblico di livello regionale le tratte ferroviarie esistenti, da ammodernare e potenziare, riconvertire a questo scopo anche le linee che si liberano con l'attivazione della ferrovia ad Alta Velocità ed Alta Capacità tra Roma e Napoli". E ancora: "Questo quadro deve sostituire l'inutile e costoso, oltre che dannoso per l'ambiente e l'agricoltura, Corridoio Tirrenico Meridionale e anche quello Settentrionale che riguarda il collegamento con la Toscana. La rete ferroviaria, integrata con quella viaria, adeguatamente funzionalizzata e messa in sicurezza, deve costituire il supporto strategico ai nodi produttivi e alle grandi infrastrutture rappresentate dagli aeroporti, primo quello di Fiumicino, dai porti commerciali marittimi e dagli interporti".

Noi chiediamo prioritariamente di iniziare gli interventi dell'intermodalità, investendo sulla cura del ferro. Quindi migliorare e potenziare la linea ferroviaria Roma-Latina e Nettuno-Campoleone, costruire la metropolitana leggera Roma-Pomezia-Ardea, adeguare in sicurezza tutta la Pontina. Tutto ciò porterà ad una forte riduzione dei flussi dei mezzi privati su gomma facilitando l'accesso a Roma.

Cadrà l'inutile esborso di due miliardi e duecento milioni di euro per una mostruosa opera autostradale. Si determinerà un efficace rapporto costi/benefici, senza ricorrere all'abbattimento di edifici di abitazione, commerciali e industriali, alla chiusura e all'inquinamento di decine di attività produttive agricole, alla devastazione del Parco di Decima-Malafede.

Considerato altresì, che nella seduta del 22 settembre 2009 il CIPE non ha preso decisioni in merito, una disponibilità da parte della Regione di ascoltare le comunità locali e non i costruttori, fornirebbe un servizio positivo ai cittadini, ai pendolari, agli agricoltori e all'ambiente.

 

 

 

 

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